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Campegine, dove nasce il Re dei Formaggi

Parmigiano Reggiano

Campegine, terra d’origine del Parmigiano-Reggiano

La storiografia, da tempo e senza  equivoci, ha dimostrato la paternità dei monaci Benedettini quali primi produttori del formaggio grana. I meriti dei Benedettini-casari sono ampiamente documentati.  Fin dal Medioevo, in particolare nei monasteri di tradizione cistercense, dediti al lavoro, alle opere di bonifica e di colonizzazione dei territori, si sviluppò e si mantenne l’interesse per l’arte casearia.

Non è certamente un caso, se quasi tutti i formaggi tipici europei portano ancora oggi il nome di abbazie benedettine. Per localizzare i territori dove fu prodotto per la prima volta il nostro grana, dobbiamo prendere in considerazione alcuni fattori di ordine economico, agro-ambientale e zootecnico. Occorre, innanzittutto, considerare come qualsiasi prodotto esportato portava, allora, come ora, un’etichetta o un marchio commerciale che ne qualificava il tipo e la provenienza.

L’antica denominazione di Parmesàn è legata, senza dubbio, alla zona dove questo formaggio ebbe le origini, cioè la zona di Parma o, comunque, a un territorio soggetto alla giurisdizione civile o religiosa parmense. Storicamente, sappiamo che, agli inizi del Mille, i Benedettini dell’abbazia di San Giovanni Evangelista di Parma,  avevano molti possedimenti lungo la via Emilia, nel tratto compreso tra le località di Pieve Modolena (RE) e Borgo San Donnino (attuale Fidenza, PR).

Diversi terreni, compresi in questo tratto di pianura, erano ricchi di sorgenti e  di terremare. Le acque sorgive, grazie alla loro temperatura costante, mantenevano in zona un microclima utile alla produzione di ottimi foraggi per tutto l’anno, mentre il concime organico, estratto dalle terremare serviva a mantenere una buona fertilità dei prati stabili.

È logico ritenere che, proprio in questi territori, i Benedettini abbiano realizzato le loro innovative grancie-vaccherie dove furono prodotte, intorno al 1200, le prime grosse forme di formaggio grana. La datazione è attendibile, se consideriamo che i primi documenti, con precisi riferimenti al Parmesàn, risalgono al secolo successivo, quando il formaggio superò le richieste del mercato locale. Non sappiamo, con precisione, quale sia stata la località in cui si trovava la prima grancia benedettina produttrice del formaggio Parmesàn.

Restringendo il campo della ricerca, possiamo ragionevolmente ritenere  di individuare come possibili luoghi di origine: i territori compresi tra Villa Cella, Casa Dei (Villa Cadè) e Campegine, più a ovest i centri di Parola (Fidenza), Castelguelfo, Fontevivo, Fontanellato.

Una considerazione a parte merita l’antica corte del Gualtirolo, situata nel Comune di Campegine. Questa corte dal 1080 al 1782 restò ininterrottamente proprietà dei Benedettini del monastero di San Prospero di Reggio Emilia, nonostante si trovasse in un territorio sotto la giurisdizione ecclesiastica di Parma alla quale, ai primi del Trecento, era pure soggetta civilmente.

La sua storia, come quella delle grancie limitrofe (Traghettino, Gaida, Casa Dei…) si cala perfettamente nell’ambito che ha dato le origini al formaggio Parmigiano-Reggiano, il figlio primogenito del famoso Parmesàn, prodotto che ancora oggi resta il fiore all’occhiello dell’economia reggiana e, in particolare, di quella campeginese.

Queste risolutive considerazioni sono state argomentate dall’agronomo Mario Iotti nella sua pregevole storia del Parmigiano-Reggiano e della Corte del Gualtirolo. (Testo di Giovanni Cagnolati)

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